Dal 17 al 20 settembre 2025, l’Umbria ospiterà l’Umbria Green Festival, giunto alla sua quinta edizione, un appuntamento ormai consolidato che intreccia storia, natura, cultura e dibattito civico. Organizzato dall’associazione culturale De Rerum Natura con il supporto operativo di Techne srl, e patrocinato dalla Regione Umbria e dal Ministero dell’Ambiente, il festival rappresenta un’occasione per riflettere sulle sfide ambientali attuali e sul ruolo attivo che ogni comunità può avere per un futuro sostenibile.
L’evento coinvolge diversi centri umbri: Perugia, Assisi, Narni e Terni saranno le tappe principali di questa quattro giorni all’insegna del rispetto dell’ambiente, della mobilità sostenibile e della tutela del patrimonio naturale.
Tra i luoghi che ospiteranno gli appuntamenti più significativi figurano la Foresta Fossile di Dunarobba e l’area archeologica di Carsulae. Sono siti che ben incarnano il legame tra natura, storia e spiritualità, e che saranno palco non solo di dibattiti e reading, ma anche di momenti esperienziali immersivi: camminate, visite guidate, escursioni nei paesaggi umbri, il tutto inserito in un contesto che valorizza le identità locali.
Temi e obiettivi
L’Umbria Green Festival mette al centro alcune questioni cruciali:
- Cambiamento climatico: come stanno cambiando le stagioni, i fenomeni atmosferici, la biodiversità locale e cosa si può fare concretamente per adattarsi.
- Turismo sostenibile: riflessioni su come attrarre visitatori senza compromettere l’equilibrio ambientale, valorizzare il paesaggio, i borghi, le aree naturali.
- Mobilità verde: promuovere forme di spostamento meno impattanti, favorire infrastrutture sostenibili, muoversi consapevolmente.
- Consapevolezza ambientale e partecipazione civile: stimolare il dialogo con cittadini, associazioni e imprese locali perché l’ecologia non resti tema di nicchia ma diventi parte integrante della vita comunitaria.
Un progetto diffuso e partecipativo
Quello che rende speciale l’Umbria Green Festival è la sua struttura diffusa: eventi in più località, coinvolgimento di spazi archeologici, naturalistici e borghi storici. Non è solo un “festival urbano”, ma un percorso che invita a muoversi nelle aree più autentiche della regione, spesso meno conosciute, valorizzandole.
Inoltre, si dà spazio a diverse modalità di partecipazione: letture, incontri, panel, dibattiti, ma anche attività pratiche come escursioni, visite guidate, momenti di contatto diretto con il territorio. Per chi vuole, sarà anche un’occasione per imparare: conoscere specie vegetali autoctone, pratiche agricole sostenibili, gestioni forestali attente.
Perché è importante
In un momento storico in cui le emergenze ambientali sono sempre più visibili — cambiamenti climatici, eventi meteorologici estremi, perdita di biodiversità — festival come questo servono non solo a sensibilizzare, ma anche a costruire reti concrete. Sono un banco di prova per capire come Umbria (e regioni italiane simili) possano essere motore di innovazione verde, turismo lento, economia circolare.
Per i cittadini umbri è un’opportunità per ripensare la relazione con il proprio territorio: non come risorsa da sfruttare, ma come patrimonio da custodire. Per i visitatori, una grande occasione per cogliere l’essenza autentica della regione, fuori dai circuiti più mainstream.









