Musica a Marzo

Con l’arrivo di marzo, l’Umbria si accende di musica e di emozioni. Questa terra, custode di storia e bellezza, diventa un palcoscenico d’eccezione per artisti di fama internazionale e per un pubblico che cerca esperienze autentiche e coinvolgenti. I concerti di questo mese sono un vero e proprio viaggio tra generi e sonorità, dalle armonie raffinate della musica classica all’energia travolgente del rock e del jazz. Ermal Meta: emozioni a fior di pelle ad OrvietoA chi cerca un’esperienza musicale più intima e profonda, il Teatro Mancinelli di Orvieto regala un evento speciale: il 28 marzo, Ermal Meta inaugurerà il suo nuovo tour proprio qui, con una “data zero” che si preannuncia intensa e memorabile. L’autore di brani indimenticabili porterà sul palco un repertorio che tocca le corde dell’anima, raccontando storie di vita, di speranza e di rinascita. Sarà uno di quei concerti in cui le luci si abbassano, la musica si fa spazio nel cuore e ogni canzone diventa un dialogo con il pubblico. Scott Henderson: la leggenda della chitarra arriva a TerniIl 13 marzo, la città di Terni accoglierà un’icona vivente della chitarra: Scott Henderson. Con il suo nuovo tour Karnevel!, il maestro delle sei corde promette uno spettacolo che attraversa i confini tra jazz, blues e rock. Chi lo ha visto dal vivo sa che ogni suo assolo è una narrazione, un viaggio in cui tecnica e passione si fondono in un’energia pura. Il suo ultimo album ha già conquistato i fan di tutto il mondo, e questo live sarà un’opportunità unica per lasciarsi trasportare dal suo sound inconfondibile. La magia della musica classica: Umbria Classic FestivalMarzo apre le porte alla grande tradizione classica con l’atteso Umbria Classic Festival. Un evento che non è solo un concerto, ma un’immersione nell’eleganza senza tempo delle opere di compositori come Mozart e Bruch. Il clarinettista Aron Chiesa e la violista Martina Santarone, accompagnati dall’Orchestra da Camera Colibrì Ensemble di Pescara, daranno vita a una serata intensa e suggestiva, in cui ogni nota risuonerà come un ponte tra passato e presente. Marzo in Umbria non è solo un mese di concerti: è un’esperienza che attraversa le piazze, i teatri e le sale storiche della regione, trasformando ogni esibizione in un momento unico di condivisione e passione. Che si tratti di melodie classiche, virtuosismi rock o testi intensi, la musica diventa il filo conduttore di un viaggio che promette di lasciare il segno.
Un viaggio tra note e bellezza nel cuore dell’Umbria

L’Umbria si prepara ad accogliere la terza edizione dell’Umbria Classic Festival, una manifestazione dedicata alla musica classica che dal 9 marzo al 15 aprile trasformerà Terni, Narni e Amelia in palcoscenici d’eccezione. L’evento, nato per celebrare il connubio tra arte, storia e tradizione, offre un cartellone di concerti con musicisti di fama internazionale, pronti a regalare al pubblico momenti di straordinaria intensità artistica. Un festival tra storia e musica Organizzato dall’Associazione Mozart Italia – sede di Terni, il festival gode del supporto di importanti istituzioni locali, tra cui i Comuni di Terni, Amelia e Narni, nonché dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Terni e della Fondazione Carit. L’obiettivo è quello di avvicinare il grande pubblico alla musica classica, offrendo concerti gratuiti in luoghi di grande fascino storico e architettonico. Il debutto: emozioni sinfoniche a Terni Il sipario si alzerà il 9 marzo a Terni, all’interno della suggestiva Chiesa di San Pietro, con un concerto che vedrà protagonista il Colibrì Ensemble – Orchestra da Camera di Pescara, accompagnata da musicisti di spicco come Martina Santarone alla viola e Aron Chiesa al clarinetto. Il repertorio spazierà tra le grandi pagine della musica classica, offrendo un’esperienza unica agli spettatori. Un percorso musicale tra Narni e Amelia Nei successivi appuntamenti, il festival si sposterà tra Narni e Amelia, portando la musica classica in alcuni dei luoghi più affascinanti della regione. Tra gli artisti attesi figurano il Trio Liszt, con Elia Chiesa al violino, Luigi Visco al violoncello e Christian De Luca al pianoforte, e la talentuosa soprano spagnola Laura Brasò, accompagnata dal pianista Michelangelo Carbonara. Gli spettacoli non saranno solo un’occasione per ascoltare esecuzioni di altissimo livello, ma anche un’opportunità per scoprire il ricco patrimonio artistico e culturale delle città coinvolte. Musica, territorio ed eccellenze enogastronomiche Oltre alla musica, il festival offrirà un’esperienza sensoriale completa, grazie alla possibilità di degustare eccellenze enogastronomiche locali. I visitatori potranno assaporare vini pregiati delle Tenute Cavalier Mazzocchi 1919 e della Tenuta Pizzogallo, abbinando così il piacere dell’ascolto a quello della scoperta dei sapori umbri. Un evento da non perdere Grazie al sostegno degli enti locali e delle istituzioni culturali, tutti gli eventi saranno ad ingresso gratuito, permettendo a chiunque di immergersi in un’atmosfera unica, in cui la musica diventa un ponte tra passato e presente. L’Umbria Classic Festival si conferma così non solo come un appuntamento imprescindibile per gli amanti della musica classica, ma anche come un’occasione per valorizzare il territorio e le sue meraviglie, offrendo un’esperienza che unisce arte, storia e tradizione.
Dialogo e Riflessione per la Giornata della Donna

La Giornata Internazionale della Donna è molto più di una semplice ricorrenza: è un momento per celebrare la forza, la resilienza e i diritti delle donne, ricordando quanto sia fondamentale continuare a lottare per la parità. L’Umbria, con il suo spirito accogliente e ricco di cultura, dedica all’8 marzo una serie di eventi imperdibili, che spaziano dalla letteratura ai dibattiti sociali, dall’arte alla riflessione collettiva. Spoleto: Un romanzo per raccontare la violenza sulle donne La Biblioteca Comunale “G. Carducci” di Spoleto, presso Palazzo Mauri, ospiterà alle 11:00 la presentazione de “Il Gufo”, romanzo di Emma Saponaro pubblicato da Les Flaneurs Edizioni. La storia affronta con sensibilità e intensità il tema della violenza sulle donne, trascinando il lettore in un intreccio di segreti e rimpianti.All’incontro, oltre all’autrice, interverranno Luigina Renzi, Assessora del Comune di Spoleto, e Mario Lucidi, Dirigente scolastico e scrittore. Un’occasione per riflettere su una delle tematiche più attuali e urgenti della nostra società. Gubbio: Un convegno per riconoscere e combattere la violenza di genere L’8 e il 9 marzo, Gubbio si trasforma in un laboratorio di confronto e approfondimento con il convegno “Diritto al riconoscimento della violenza di genere: tutela e prevenzione”. L’evento, che si terrà nella Sala Ex Refettorio della Sperelliana, analizzerà gli strumenti giuridici e sociali a tutela delle vittime di violenza.Tra i relatori ci saranno Francesca Pieri, avvocato e coordinatrice della commissione “Progetto Donna”, Giacomo Mancini, esperto in diritto di famiglia e minori, e il capitano Pasquale Moriglia, comandante della Compagnia Carabinieri di Gubbio.“L’8 marzo non è solo una celebrazione, ma un’opportunità per riflettere sulle disuguaglianze ancora presenti e sugli strumenti per superarle” – sottolinea l’Assessora Lucia Rughi. Umbertide: Lavoro e diritti protagonisti dell’evento “Una donna, tante donne” A partire dalle 18:30, i locali della Piattaforma di Umbertide accoglieranno l’evento “Una donna, tante donne”, promosso dalla Commissione Pari Opportunità in collaborazione con il Comune e l’Associazione Gruppo Volontari Umbertide. Il dibattito, focalizzato sul tema “Donne e lavoro”, offrirà spazio a imprenditori locali, esperti di diritto del lavoro e testimonianze dirette, esplorando le opportunità e le sfide che le donne affrontano nel mondo professionale.L’incontro sarà arricchito da una mostra fotografica dedicata alle lavoratrici, un omaggio visivo alla determinazione, alla passione e alla resilienza delle donne.“L’occupazione femminile è un motore di crescita e innovazione. Vogliamo creare uno spazio di dialogo per abbattere gli ostacoli e le discriminazioni” – afferma l’Assessora alle Pari Opportunità, Lara Goracci. Terni: Le donne entrano gratis nei musei Anche quest’anno la Galleria Nazionale dell’Umbria aderisce all’iniziativa del Ministero della Cultura “8 marzo al Museo”, aprendo gratuitamente le porte a tutte le donne. Un gesto simbolico, ma di grande valore, per sottolineare il ruolo femminile nella cultura e nell’arte. L’ingresso sarà gratuito anche in tutti i musei e parchi statali della regione e d’Italia. Una giornata per celebrare, riflettere e costruire un futuro più equo L’8 marzo in Umbria non è solo un giorno di festa, ma un’occasione per dare voce alle donne, promuovere consapevolezza e costruire insieme una società più giusta e inclusiva.
Un gioiello tardo antico nel cuore dell’Umbria

Tra le meraviglie architettoniche dell’Umbria, il Tempietto del Clitunno spicca per eleganza e fascino. Situato nei pressi di Pissignano, lungo la Via Flaminia, questo piccolo edificio sacro è uno degli esempi più raffinati dell’architettura tardo-antica, tanto da essere inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Un capolavoro tra romanico e bizantino Il Tempietto del Clitunno, costruito tra il IV e il VII secolo d.C., è un esempio straordinario di riutilizzo di materiali di epoca romana. Le sue colonne corinzie, il frontone decorato e le iscrizioni in latino sono testimonianze di un’epoca di transizione tra il mondo classico e quello medievale. L’ispirazione architettonica richiama gli antichi templi romani, ma con elementi cristiani che ne confermano la destinazione religiosa. Un luogo di culto immerso nella natura L’edificio sorge in un contesto paesaggistico di grande suggestione, vicino alle Fonti del Clitunno, celebrate fin dall’antichità per la loro bellezza e per le acque limpide che ispirarono poeti come Virgilio e Plinio il Giovane. Un tempo, queste sorgenti erano considerate sacre e si pensava ospitassero il dio Clitunno, da cui prende il nome il tempio. Un tesoro artistico da scoprire All’interno del tempietto, si possono ammirare affreschi di epoca longobarda, con immagini di Cristo e angeli, che testimoniano l’influenza bizantina sulla cultura artistica della regione. La struttura, sebbene di piccole dimensioni, ha influenzato l’architettura medievale e rinascimentale, tanto che il Bramante si ispirò ad essa per il celebre Tempietto di San Pietro in Montorio a Roma. Un sito da visitare Il Tempietto del Clitunno è oggi una meta imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia. Facente parte del circuito dei Longobardi in Italia: i luoghi del potere, il sito è aperto al pubblico ed è facilmente raggiungibile da Spoleto e Trevi. Immerso nel verde e nella quiete delle campagne umbre, il tempietto offre un’esperienza unica: un viaggio indietro nel tempo tra storia, arte e natura. Un motivo in più per scoprire le meraviglie meno note, ma straordinariamente affascinanti, del patrimonio italiano.
Parco Fluviale del Nera

Nel cuore dell’Umbria, a pochi chilometri da Terni, si estende il Parco Fluviale del Nera, una delle aree naturalistiche più suggestive della regione. Con oltre duemila ettari di territorio attraversato dalle acque del fiume Nera, il parco offre un mix unico di paesaggi mozzafiato, borghi medievali e attività all’aria aperta. La Cascata delle Marmore, simbolo del parco L’attrazione più iconica del Parco Fluviale del Nera è senza dubbio la Cascata delle Marmore, la cascata artificiale più alta d’Europa, con un salto complessivo di 165 metri. Creata dai Romani nel III secolo a.C. per regolare le acque tra Terni e Rieti, la cascata è oggi un punto di riferimento per il turismo naturalistico e sportivo. I visitatori possono ammirarla da diversi punti panoramici, come la Specola di Pio VI e il Balcone degli Innamorati, oppure percorrere i sentieri che si snodano nel parco per osservarla da angolazioni suggestive. Un viaggio tra storia e borghi medievali Il parco non è solo natura: le sue valli e colline custodiscono testimonianze storiche di grande fascino. Tra i borghi più caratteristici spicca Collestatte, un piccolo centro abitato che conserva la sua impronta medievale, con la chiesa della Trinità e la torre difensiva integrata nella struttura. Più a nord, il borgo di Ferentillo racconta una storia millenaria, con le sue due imponenti rocche medievali che sovrastano il fiume Nera e dividono le frazioni di Precetto e Matterella. Qui si trova anche l’Abbazia di San Pietro in Valle, gioiello romanico di grande rilevanza storica. Un’attrazione insolita, ma di grande interesse, è il Museo delle Mummie, che espone corpi perfettamente conservati risalenti a diversi secoli fa, ritrovati nella cripta della chiesa di Santo Stefano. Sport e avventura tra le acque del Nera Il Parco Fluviale del Nera è anche un paradiso per gli amanti dello sport e delle attività outdoor. Il rafting lungo il fiume Nera è una delle esperienze più adrenaliniche che si possano vivere nella regione, grazie alle rapide che offrono un percorso entusiasmante per principianti ed esperti. Per chi cerca alternative altrettanto emozionanti, sono disponibili anche kayak e hydrospeed, che permettono di scivolare lungo il corso d’acqua a tutta velocità. Nei periodi in cui la diga della Cascata delle Marmore riduce la portata del fiume, è possibile praticare il riverwalking, una camminata suggestiva risalendo il corso d’acqua, immersi in un ambiente naturale incontaminato. Per chi preferisce un’esperienza più rilassante, invece, sono numerosi i punti dedicati alla pesca sportiva, molto apprezzati dagli appassionati. Un’oasi di natura da non perdere Con il suo perfetto equilibrio tra paesaggi naturali, storia e opportunità di svago, il Parco Fluviale del Nera rappresenta una destinazione imperdibile per chiunque voglia scoprire un angolo autentico dell’Umbria. Dalle cascate imponenti ai sentieri immersi nel verde, fino alle emozionanti attività sportive, il parco offre un’esperienza completa e adatta a ogni tipo di viaggiatore.
PINO DANIELE. SPIRITUAL

COMUNICATO STAMPA Dal 20 marzo al 6 luglio a Palazzo Reale di NAPOLI PINO DANIELE. SPIRITUAL un’inedita esposizione dedicata al cantautore 19 marzo 2025 Dal 20 marzo fino al 6 luglio la Sala Plebiscito e la Sala Belvedere di Palazzo Reale a Napoli ospitano Pino Daniele. Spiritual, l’inedita esposizione che celebra il grande PINO DANIELE a 70 anni dalla sua nascita e a 10 anni dalla sua scomparsa. La mostra è un progetto culturale che intende rievocare le origini del mondo artistico di Pino Daniele, la sua dimensione trascendente e il suo lascito socio-culturale. Per la prima volta, la storia di uno degli artisti più amati della musica italiana viene raccontata attraverso un ricco mosaico di contenuti audiovisivi, pubblici e privati, materiali d’autore e amatoriali, documenti inediti, oggetti personali e strumenti che lo hanno accompagnato nel suo percorso creativo. Ogni elemento esposto è una tessera che contribuisce a delineare il ritratto di un artista e di un uomo, la cui eredità va ben oltre la musica. Pino Daniele. Spiritual non è solo il titolo di una mostra, ma è un concetto che racchiude l’essenza più profonda di uno degli artisti più amati, il cui viaggio musicale e umano ha saputo attraversare confini geografici e culturali, fondendo tradizioni diverse in un’armonia unica. Un’esposizione inedita con installazioni scenografiche, “tante rarità” concesse per l’occasione dalla Fondazione Pino Daniele e materiali originali, molti dei quali esposti per la prima volta, che documentano l’intera esperienza musicale ed umana dell’artista. A partire da una dichiarazione di Pino Daniele, “La musica esprime socialità”, l’obiettivo principale della mostra è anche quello di perseguire il suo impegno e stimolare l’animo delle persone, portarle a guardarsi dentro e a dare una valenza alle proprie azioni, offrire al visitatore un viatico ripercorrendo la storia di Pino Daniele in modo intenso e toccante. Pino Daniele era un essere “spirituale” per la sua attitudine a dare un significato profondo alle sue azioni. Spiritual è anche la forte connessione con la musica blues, un genere musicale che affonda le sue radici nella musica spirituale africana. Questa connessione si manifesta in vari modi nelle sue opere: nella struttura musicale, nelle tematiche, nell’espressività emotiva e nell’improvvisazione, elemento chiave sia nella musica spiritual africana, sia nel blues, che in quella di Pino che componeva ed improvvisava con istintività e per farlo si dedicava ad una profonda ricerca musicale ed una disciplina sul suo strumento, la chitarra. La sua arte ha sempre dialogato con Napoli, una città che è al tempo stesso radice e orizzonte, specchio di un’identità complessa e universale. Pino è stato espressione vivente di questa città-mondo, intrecciando la tradizione partenopea con linguaggi contemporanei e dando voce a un patrimonio culturale che attraversa i secoli e i confini. La mostra è suddivisa in due parti ed in 9 aree tematiche. La prima parte ripercorre la storia di Pino Danieledal 1955 al 1977, anno di pubblicazione del suo primo album, impreziosita dalle ricostruzioni scenografiche della sala prove (la “Grotta” di tufo, punto di riferimento per suonare e fare ricerca musicale) e di un tipico live club notturno di Napoli degli anni ’70, luoghi che contestualizzano gli esordi del musicista, consentendo ai visitatori di attraversare varie epoche e di interagire con la sua magia. La seconda parte, invece,narra in maniera intima e completa la sua vita e la sua carriera dal 1977 al 2014 attraverso un percorso cronologico che intreccia la sua evoluzione musicale e personale con un focus sugli incontri, sulle collaborazioni e sulle produzioni musicali. La mostra Pino Daniele. Spiritual è promossa dalla Fondazione Pino Daniele, presieduta da Alessandro Daniele, con il Ministero della Cultura, Palazzo Reale, Regione Campania, Comune di Napoli, prodotta da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con la media partner di Rai con la collaborazione di Rai Teche, Archivio Luce e con Fondazione Campania dei Festival, curata da Alessandro Daniele e Alessandro Nicosia che la organizza. Il progetto porta il sigillo “70/10 Anniversary”, assegnato esclusivamente a eventi, progetti e manifestazioni che, oltre a rendere omaggio alla memoria di Pino Daniele, rappresentano un valore significativo e un contributo rilevante alla sua eredità musicale e culturale, in occasione dei 10 anni dalla sua scomparsa e dei 70 anni dalla sua nascita. Pino Daniele. Spiritual vedrà la realizzazione di un catalogo, pubblicato da Silvana Editoriale, che raccoglie la storia, le immagini e un ricco repertorio di straordinarie testimonianze. Ufficio stampa C.O.R. Creare Organizzare RealizzareAntonio Naselli | +39 333 1865970 | antonionaselli.press@gmail.com Ufficio stampa Palazzo Reale di NapoliDiana Kühne | +39 337 929093 | pal-na.ufficiostampa@cultura.gov.it Ufficio stampa Fondazione Pino Daniele
Otricoli: l’antica città romana dell’Umbria

Nel cuore dell’Umbria, immersa in un paesaggio collinare di straordinaria bellezza, si trova Otricoli, un piccolo centro che cela un patrimonio storico di grande valore. Anticamente conosciuta come Ocriculum, questa città romana sorge lungo il Tevere e conserva resti archeologici che raccontano il suo glorioso passato. Grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Flaminia, una delle più importanti arterie dell’Impero Romano, Otricoli divenne un nodo commerciale e militare di primaria importanza. Il suo sviluppo risale al III secolo a.C., ma fu soprattutto in epoca imperiale che conobbe il suo massimo splendore, arricchendosi di monumenti, edifici pubblici e terme, di cui ancora oggi si possono ammirare i resti. Un viaggio tra le rovine di Ocriculum Oggi, il Parco Archeologico di Otricoli permette di immergersi nell’antica Ocriculum e di esplorare i numerosi resti che testimoniano la vita quotidiana e il progresso ingegneristico dei Romani. Tra i siti più importanti spicca il foro, cuore politico e sociale della città, dove si svolgevano le attività amministrative e commerciali. Non lontano si trovano i resti delle terme, un complesso che un tempo garantiva relax e benessere agli abitanti della città, e l’anfiteatro, dove si tenevano spettacoli e combattimenti tra gladiatori. La presenza di una grande cisterna e di un acquedotto dimostra l’avanzata capacità dei Romani nella gestione dell’acqua, essenziale per la vita urbana. Uno degli elementi più affascinanti è il porto fluviale, situato lungo il Tevere, che rappresentava un fondamentale snodo per il commercio. Da qui transitavano merci dirette a Roma, confermando l’importanza economica della città nel panorama dell’antichità. Molti reperti rinvenuti negli scavi sono oggi conservati nei musei di Otricoli e nei Musei Vaticani, tra cui la maestosa testa di Giove, simbolo della grandezza artistica della città. Otricoli oggi: un borgo tra storia e natura Oltre al suo straordinario passato, Otricoli offre anche un centro storico suggestivo, dove il tempo sembra essersi fermato. Passeggiare per le sue vie significa scoprire antiche chiese, case in pietra e scorci panoramici mozzafiato sulla valle del Tevere. L’atmosfera autentica del borgo si può vivere appieno durante le numerose manifestazioni culturali e rievocazioni storiche, come l’evento Ocriculum AD 168, che ogni anno riporta in vita le antiche tradizioni romane attraverso spettacoli, mercati e rappresentazioni storiche. Un invito a visitare Otricoli Otricoli è una destinazione perfetta per chi ama la storia, l’archeologia e la natura. Il suo parco archeologico gratuito, la tranquillità del borgo e la bellezza del paesaggio circostante la rendono una meta ideale per una gita fuori porta, facilmente raggiungibile da Roma e dalle principali città umbre. Se desideri un viaggio nel tempo, alla scoperta di una delle città romane meglio conservate del centro Italia, Otricoli ti aspetta con il suo fascino senza tempo.
A spasso per le Campagne Umbre

Nel cuore dell’Umbria, un borgo antico si erge fiero su una collina, offrendo viste spettacolari su laghi e colline. Corciano, uno dei Borghi Più Belli d’Italia, rappresenta la perfetta sintesi tra storia, arte e natura. L’Umbria, definita spesso il “cuore verde d’Italia”, non è solo sinonimo di paesaggi incantevoli, ma anche di borghi medievali che custodiscono un passato ricco e affascinante. Tra questi, Corciano spicca per il suo patrimonio storico e artistico, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica immersa nella tradizione e nella bellezza del territorio. 2. Posizione e Accessibilità 3. Il Patrimonio Artistico e Architettonico Corciano è un esempio perfetto di urbanistica medievale, dove ogni angolo racconta storie di un passato glorioso. Tra le principali attrazioni: 4. I Musei di Corciano Il patrimonio culturale di Corciano si arricchisce ulteriormente grazie ai suoi musei, che raccontano la storia e le tradizioni locali: 5. Esperienze all’Aperto e Gastronomia Corciano è il punto di partenza ideale per esplorare le bellezze naturali dell’Umbria: 6. Itinerari Consigliati Per chi desidera scoprire il meglio dell’Umbria, diversi itinerari offrono la possibilità di visitare non solo Corciano, ma anche altre perle del territorio. Tra questi, percorsi che connettono il borgo alle meraviglie naturali del Lago Trasimeno e agli affascinanti borghi lacustri come Magione e Passignano sul Trasimeno, fino a toccare le bellezze delle colline toscane. Corciano non è solo un borgo medievale ben conservato, ma un vero e proprio scrigno di storia, arte e tradizioni che invita a riscoprire il fascino dell’Umbria. Che si tratti di una passeggiata tra le vie antiche, di una visita ai suoi musei o di una degustazione dei sapori locali, il borgo offre esperienze indimenticabili, confermandosi come una tappa imperdibile nel cuore d’Italia. Scoprire Corciano significa immergersi in un viaggio tra passato e presente, dove ogni pietra e ogni angolo narrano storie di una terra generosa e affascinante.
Il Tesoro Rosso dell’Umbria

Tra le dolci colline dell’Umbria, in un territorio ricco di storia e tradizioni, nasce uno dei vini rossi più pregiati e affascinanti d’Italia: il Sagrantino di Montefalco. Questo vino è il simbolo di una terra che unisce cultura, natura e passione per l’enogastronomia. Con le sue caratteristiche uniche e il sapore intenso, il Sagrantino di Montefalco ha conquistato un posto di rilievo tra le eccellenze vitivinicole italiane. Origini e Storia Il Sagrantino di Montefalco ha radici antiche, che si intrecciano con la storia religiosa e contadina dell’Umbria. Il termine “Sagrantino” potrebbe derivare da “sacro”, poiché in passato questo vino veniva utilizzato nei riti religiosi. Le prime tracce scritte risalgono al Medioevo, quando i monaci francescani iniziarono a coltivare questa varietà d’uva. Dopo secoli di coltivazione a livello locale, il Sagrantino ha vissuto un periodo di declino fino agli anni ’70 del Novecento, quando alcuni produttori locali decisero di investire sulla sua valorizzazione. Grazie a questi sforzi, nel 1992 il Montefalco Sagrantino ha ottenuto la prestigiosa Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), massima espressione di qualità in Italia. Caratteristiche del Vino Il Sagrantino di Montefalco è noto per la sua straordinaria struttura e per l’elevata concentrazione di polifenoli, che lo rendono uno dei vini più ricchi di tannini al mondo. Si presenta con un colore rosso rubino intenso, tendente al granato con l’invecchiamento. Al naso, regala profumi complessi di frutti di bosco, prugna, spezie, tabacco e cuoio. Al palato è robusto, avvolgente e armonico, con una spiccata persistenza e un’elegante nota tannica che si ammorbidisce con l’affinamento. Per essere commercializzato come DOCG, il Sagrantino di Montefalco deve invecchiare per almeno 37 mesi, di cui 12 in botti di legno. Questa lunga maturazione contribuisce alla sua straordinaria complessità e longevità, che può superare tranquillamente i 20 anni. Abbinamenti Gastronomici Grazie alla sua potenza e struttura, il Sagrantino di Montefalco si abbina perfettamente a piatti ricchi e saporiti. È ideale con carni rosse alla griglia, selvaggina, brasati e arrosti. La sua capacità di sostenere sapori intensi lo rende perfetto anche con formaggi stagionati e piatti tipici umbri come la porchetta e gli strangozzi al tartufo. Una menzione speciale merita la versione Passito del Sagrantino, che nasce dalla tradizione contadina di far appassire le uve prima della vinificazione. Questo vino dolce, ma mai stucchevole, è un ottimo accompagnamento per dessert a base di cioccolato fondente e crostate di frutta secca. Un’Esperienza da Vivere Visitare Montefalco, soprannominata la “Ringhiera dell’Umbria” per i suoi panorami mozzafiato, è un’esperienza imperdibile per gli amanti del buon vino. Le numerose cantine della zona offrono degustazioni guidate, durante le quali è possibile scoprire i segreti della produzione del Sagrantino e assaporare diverse annate. Inoltre, eventi come Enologica Montefalco, la manifestazione che celebra i vini e i sapori del territorio, permettono di immergersi completamente nella cultura enogastronomica umbra. Il Sagrantino di Montefalco è molto più di un semplice vino: è il racconto di una terra antica, di tradizioni tramandate e di passione per la qualità. La sua intensità, complessità e longevità lo rendono un vero gioiello per intenditori e appassionati. Un calice di Sagrantino non è solo un piacere per il palato, ma un viaggio sensoriale nel cuore dell’Umbria, tra storia, arte e sapori autentici.
Conoscete Bevagna? Un vero tesoro nascosto

Nel cuore verde dell’Umbria, Bevagna si presenta come un borgo incantevole, ancora poco conosciuto rispetto ad altre mete umbre, ma capace di sorprendere chiunque decida di visitarlo. Con le sue stradine lastricate, le architetture medievali perfettamente conservate e una tradizione enogastronomica autentica, Bevagna è un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato. Una Storia Millenaria Le origini di Bevagna risalgono all’epoca romana, quando era conosciuta come Mevania. Situata lungo la via Flaminia, fu un centro fiorente grazie ai commerci e alla sua posizione strategica. Resti significativi di quell’epoca, come il teatro romano e i mosaici delle terme, sono ancora visibili e testimoniano l’importanza della città nel passato. Nel Medioevo, Bevagna visse un nuovo periodo di splendore, diventando un importante centro di artigianato e cultura. Architettura e Tesori Artistici Passeggiando per Bevagna, ci si imbatte in gioielli architettonici che raccontano secoli di storia. La piazza Silvestri, considerata una delle più belle d’Italia, è il cuore pulsante del borgo. Qui si affacciano la Chiesa di San Michele Arcangelo, in stile romanico, e la Chiesa di San Silvestro, un altro esempio straordinario dell’architettura medievale umbra. Da non perdere anche il Palazzo dei Consoli, che ospita un piccolo teatro settecentesco, e i resti delle antiche mura romane che circondano il centro storico. Sapori Umbri tra Cibo e Vino Bevagna è anche una tappa imperdibile per gli amanti della buona tavola. Qui è possibile gustare piatti tipici umbri preparati con ingredienti locali e genuini. Tra le specialità da provare ci sono l’umbricelli al tartufo nero, la porchetta, i legumi come le lenticchie e i ceci, e dolci tradizionali come la rocciata. Il tutto accompagnato da vini eccellenti, tra cui spicca il Sagrantino di Montefalco, uno dei rossi più rinomati della regione. Un Borgo da Scoprire Ciò che rende Bevagna davvero speciale è l’atmosfera autentica che si respira passeggiando per le sue vie. Nonostante la sua bellezza e la ricchezza culturale, rimane una meta poco affollata, ideale per chi cerca una destinazione tranquilla e fuori dai circuiti turistici più battuti. Ogni anno, a giugno, il borgo si anima con il “Mercato delle Gaite”, una rievocazione medievale che permette di vivere Bevagna come era nel Medioevo, con botteghe artigiane, costumi d’epoca e antiche tradizioni. Bevagna è un gioiello nascosto dell’Umbria, capace di affascinare con la sua storia, le sue architetture suggestive e la sua enogastronomia autentica. Una visita a questo borgo significa immergersi in un’atmosfera unica, dove il passato e il presente si fondono in un equilibrio perfetto. Per chi desidera scoprire l’Umbria più autentica e meno conosciuta, Bevagna rappresenta una tappa imprescindibile, tutta da esplorare e assaporare.