Benvenuti a “Ci Metto il Cuore”!

Devo confessarvelo: questo non è solo un redazionale, è un sogno che prende vita, è un viaggio che ho sempre desiderato intraprendere insieme a voi. “Ci Metto il Cuore” nasce dal bisogno di andare oltre la superficie, di superare quello che vediamo ogni giorno nei media e sui social. Questo progetto è nato dal desiderio profondo di raccontare le persone per quello che sono veramente, senza filtri, senza maschere, con tutta la loro umanità. Come musicista, come uomo che vive di emozioni e storie, mi sono sempre chiesto: cosa c’è dietro una canzone che riesce a farci vibrare? Quali emozioni si celano dietro il sorriso di un attore o il talento di un artista? Quali sono le sfide che li hanno portati a essere ciò che sono oggi? E, soprattutto, cosa li rende umani? In questo spazio virtuale voglio che ogni ospite si senta libero di raccontarsi. Voglio che apra il proprio cuore e condivida non solo i suoi successi, ma anche le sue paure, i suoi fallimenti e i momenti di buio. Perché è proprio in quelle pieghe della vita che si trovano le storie più vere, quelle che toccano profondamente e ci fanno sentire connessi gli uni agli altri. Ogni settimana vi accompagnerò nel cuore pulsante della musica e dello spettacolo. Scopriremo insieme il lato nascosto di personaggi straordinari: di quelli che conoscete e amate, e di quelli che, forse, pensavate di conoscere. Vi assicuro che, alla fine di ogni incontro, li vedrete sotto una luce nuova, più vera, più umana. Ma “Ci Metto il Cuore” non è solo questo. Abbiamo creato un portale online che diventerà un punto di riferimento per chi, come me, ama andare oltre le apparenze. Troverete contenuti esclusivi, interviste estese, curiosità e tanto altro. E poi ci sono i nostri canali social: un luogo in cui continuare a dialogare, confrontarci e condividere emozioni. Sui social, vi porteremo dietro le quinte. Vi mostreremo i momenti più autentici delle registrazioni, vi racconteremo aneddoti e curiosità, e vi daremo la possibilità di interagire direttamente con i nostri ospiti. Perché “Ci Metto il Cuore” non è solo il mio progetto, è il nostro progetto. È un viaggio che voglio fare insieme a voi, con il vostro entusiasmo, con la vostra partecipazione. E ora, vi chiedo: cosa vi emoziona davvero? Io credo che la vera magia accada quando ci lasciamo toccare dal cuore degli altri. In un mondo che corre veloce, dove tutto sembra filtrato e artificiale, noi vogliamo tornare all’essenza. Vogliamo dare spazio alle emozioni autentiche, quelle che ci fanno sentire vivi. Non si tratta solo di raccontare storie: si tratta di condividere un’esperienza che possa ispirarci tutti. Perché ogni sorriso, ogni lacrima, ogni sfida vinta o persa ci unisce, ci fa sentire parte di qualcosa di più grande. E questa rubrica è proprio questo: un filo invisibile che collega i cuori di chi racconta e di chi ascolta. Immaginate di essere con me, ogni settimana, a scoprire non solo le vite straordinarie dei nostri ospiti, ma anche i piccoli dettagli che rendono la loro storia unica. Sono questi dettagli che ci fanno riflettere, emozionare, crescere. Sono questi dettagli che restano con noi, anche dopo aver chiuso una pagina web o spento lo schermo. E quando vi chiedo cosa vi emoziona davvero, lo faccio perché voglio che “Ci Metto il Cuore” diventi un luogo di scambio, di condivisione. Voglio sapere cosa vi tocca nel profondo, cosa vi fa sorridere o vi commuove. Perché questo progetto non esiste senza di voi. Siete voi che gli date vita, che lo rendete speciale. Allora, vi invito a seguirmi in questo viaggio. Ogni settimana scopriremo insieme storie che parlano di vita, di passione, di cadute e di risalite. Perché dietro ogni artista c’è una persona, e dietro ogni persona c’è un cuore che batte forte, proprio come il nostro. Io ci metto il cuore, e voi? Iniziamo questa avventura insieme. Sarà un percorso emozionante, intenso e, ne sono certo, indimenticabile. Vi aspetto qui, sul nostro portale e sui social. Perché il cuore non ha confini, e con voi vogliamo arrivare ovunque. Grazie per essere parte di questo sogno e mi raccomando seguitemi sui miei Social e sul portale www.cimettoilcuore.it. Da qui, inizia la nostra avventura!

L’arte della ceramica tra le colline umbre

C’è un luogo in Umbria dove il suono delle mani che modellano l’argilla accompagna da secoli la vita quotidiana. Un borgo che profuma di storia e di forno caldo, dove ogni bottega è un piccolo scrigno di colori e tradizione. Questo luogo è Deruta, culla della ceramica artistica italiana, affacciato sulle dolci colline della Valle del Tevere, a pochi chilometri da Perugia. Entrare a Deruta è come fare un tuffo in un Rinascimento che non è mai finito. Qui l’arte non è solo nei musei, ma soprattutto nelle mani degli artigiani che ancora oggi creano capolavori con gesti antichi e amore infinito. Il regno della ceramica A Deruta, ogni angolo racconta la sua vocazione secolare: la ceramica. Una tradizione nata nel Medioevo e fiorita nel Cinquecento, quando le maioliche di Deruta erano già celebri in tutta Europa per la loro eleganza, i colori brillanti e i motivi raffinati, spesso ispirati all’arte sacra, alla natura e al mondo antico. Oggi come allora, il cuore pulsante del borgo sono le botteghe artigiane, dove puoi vedere dal vivo il ciclo completo della lavorazione: dalla creazione dell’oggetto in argilla alla decorazione a mano libera, fino alla cottura nei forni tradizionali. Ogni piatto, ogni vaso, ogni mattonella racconta una storia e porta con sé l’anima di chi l’ha creato. Il Museo della Ceramica: un viaggio nel tempo Per comprendere fino in fondo la grandezza di questa arte, una tappa al Museo Regionale della Ceramica è d’obbligo. È uno dei più antichi musei italiani dedicati alla maiolica e custodisce oltre seicento anni di creazioni: dai pezzi medievali decorati con motivi geometrici alle raffinate opere rinascimentali e barocche, fino alla ceramica contemporanea. Il museo è ospitato nell’ex convento di San Francesco e permette di immergersi nell’evoluzione stilistica e tecnica della produzione locale, tra meraviglie dai colori vivaci, smalti metallici, stemmi nobiliari e scene di vita quotidiana dipinte con maestria. Un borgo che sa stupire Deruta non è solo ceramica. Il centro storico, raccolto e curato, è un piccolo gioiello da scoprire a passo lento. Passeggiando tra vicoli e piazzette, ci si imbatte in chiese ricche di opere d’arte, come la Chiesa di San Francesco con i suoi affreschi trecenteschi, o il Santuario della Madonna dei Bagni, famoso per i suoi oltre 700 ex voto in ceramica. Da non perdere anche la piazza principale, con la torre civica e le antiche fontane, luogo di ritrovo e cuore pulsante del borgo. E tutto intorno, le colline umbre disegnano un paesaggio da cartolina, perfetto per chi ama il trekking, le escursioni in bici o semplicemente perdersi tra ulivi, vigne e sentieri panoramici. Tradizione, gusto e accoglienza Come ogni borgo umbro che si rispetti, anche Deruta ha una cucina che profuma di casa. I sapori sono quelli della tradizione contadina: l’olio extravergine, i legumi delle campagne, la pasta fatta a mano, la carne alla brace. Il tutto accompagnato da ottimi vini locali, da gustare magari in una delle osterie con vista sulla vallata. Chi arriva qui per la ceramica, resta incantato anche dalla genuinità dell’accoglienza, dalla lentezza del vivere quotidiano, dall’armonia che si respira ovunque. E torna a casa con un oggetto unico, sì, ma soprattutto con un ricordo che profuma di verità. 📌 INFO UTILI PER VISITARE DERUTA Come arrivare: Dove dormire: Cosa non perdere: Eventi consigliati:

Il borgo umbro dove l’arte incontra l’anima

Immersa nel cuore verde d’Italia, abbarbicata su un colle che domina la Val di Chiana, Città della Pieve è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo. Passeggiare tra le sue vie di mattoni rossi è come sfogliare le pagine di un libro illustrato del Rinascimento, dove ogni angolo racconta una storia, ogni scorcio emoziona e ogni pietra conserva il respiro degli artisti, dei viandanti e dei sognatori che l’hanno attraversata. La patria di Perugino, pittore di luce e silenzi Il nome di Pietro Vannucci, detto il Perugino, riecheggia in ogni via, in ogni chiesa, in ogni sala espositiva. Nato proprio qui, fu il maestro del giovane Raffaello e uno dei protagonisti assoluti della pittura italiana del Quattrocento. A Città della Pieve è ancora possibile ammirare alcune sue opere tra le più intense: come la struggente Adorazione dei Magi custodita nell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, o l’imponente Battesimo di Cristo nella Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio. Qui l’arte non è chiusa nei musei, è viva nelle strade, nei palazzi nobiliari, nei piccoli dettagli: un portale scolpito, un affresco sbiadito, un panorama che sembra un quadro. Un borgo da vivere con tutti i sensi Ma Città della Pieve non è solo arte. È un luogo da assaporare lentamente, come il suo zafferano purissimo, coltivato secondo tradizioni antichissime e celebrato ogni anno con una festa che profuma di storia e passione contadina. È un borgo da gustare con il palato, tra trattorie accoglienti, vini umbri generosi e piatti della tradizione come la pasta fatta in casa con sughi di cacciagione o i pici al tartufo nero. E poi c’è l’atmosfera: calda, autentica, accogliente. Le case di mattoni che riflettono la luce dorata del tramonto, i vicoli silenziosi che si aprono all’improvviso su piazze vivaci, il sorriso della gente che ancora saluta per strada. Eventi, tradizioni e misteri medievali Visitare Città della Pieve significa anche immergersi in un calendario di eventi che tiene vive le sue radici. Il più spettacolare è il Palio dei Terzieri, una rievocazione medievale che trasforma il borgo in un teatro a cielo aperto, tra sfilate in costume, gare di tiro con l’arco e atmosfere d’altri tempi. Un evento che coinvolge tutto il paese, diviso nei tre storici terzieri: Casalino, Borgo Dentro e Castello. E per chi ama le curiosità, qui si trova anche Vicolo Baciadonne, uno dei vicoli più stretti d’Italia: appena 50 cm di larghezza. Secondo la leggenda, il nome viene dal fatto che due innamorati, abitando in case una di fronte all’altra, potevano sfiorarsi le labbra solo sporgendosi dalle rispettive finestrelle… Una meta autentica, fuori dalle rotte di massa Città della Pieve non ha bisogno di grandi effetti speciali per conquistare. Qui non troverai folle rumorose o attrazioni artificiali. Troverai invece silenzi carichi di significato, panorami che si perdono tra Umbria e Toscana, e quella sensazione rara di sentirti subito a casa, anche se è la prima volta che ci metti piede. È il luogo perfetto per chi cerca un’Italia più intima, profonda e sincera. Per chi ama l’arte non solo nei musei, ma nella vita di tutti i giorni. Per chi vuole fermarsi, respirare, e riscoprire la bellezza delle cose semplici e vere. 📌 INFO UTILI PER VISITARE CITTÀ DELLA PIEVE Come arrivare: Dove dormire: Cosa non perdere: Nei dintorni:

Aprile in Umbria

Aprile è un mese speciale in Umbria, ricco di eventi che promettono di rendere la Pasqua indimenticabile. Questa regione, famosa per la sua storia millenaria e i paesaggi incantevoli, si prepara a accogliere visitatori con una varietà di attività culturali e gastronomiche, unite a celebrazioni religiose che affondano le radici nei secoli passati. In questo articolo, esploreremo le esperienze più straordinarie che rendono aprile il momento perfetto per scoprire la bellezza autentica dell’Umbria. Castiglione del Lago ospita la 55ª edizione della Festa del Tulipano e di Primavera dal 24 aprile al 3 maggio 2025. Questo evento celebra la bellezza naturale della regione e la sua storia attraverso cortei storici, esibizioni d’arte e una sfilata notturna di carri allegorici adornati da migliaia di tulipani colorati. È un’opportunità unica per immergersi nel rinascimento di Ascanio della Corgna, esplorando il patrimonio culturale di Castiglione del Lago in un’atmosfera magica. A Bevagna, la Primavera Medievale (24-27 aprile 2025) trasforma il borgo in un viaggio nel tempo. Le antiche Botteghe delle Gaite riaprono per mostrare arti e mestieri medievali, offrendo degustazioni di piatti tradizionali come l’ippocrasso, accompagnato da spettacoli musicali e conferenze storiche. È l’occasione perfetta per vivere la storia di Bevagna attraverso esperienze sensoriali e culturali uniche. La Grande Fiera di Pasqua 2025 a Perugia (18-21 aprile) trasforma il centro storico in un mercato vivace con oltre cinquanta espositori da tutta Italia e dall’estero. Arte, artigianato e street food si uniscono in un’esperienza sensoriale che celebra la tradizione e la creatività di Perugia durante la Pasqua. È un’opportunità imperdibile per scoprire il meglio dell’enogastronomia italiana e l’artigianato locale in un ambiente vibrante e festoso. Aprile è davvero il momento ideale per visitare l’Umbria e vivere una Pasqua ricca di emozioni e scoperte, tra arte, gastronomia e tradizione che renderanno il vostro viaggio indimenticabile.

Tra sentieri sapori autentici e antiche tradizioni pasquali

Con l’arrivo della primavera, l’Umbria apre le porte a un’esperienza immersiva tra natura, gusto e cultura. Ad aprire il calendario delle iniziative di aprile è la quinta edizione del progetto che unisce camminate nei paesaggi rurali alla valorizzazione dei prodotti locali: si tratta di un ciclo di escursioni che prende il via il 5 aprile da Giano dell’Umbria, lungo uno degli itinerari più suggestivi del cuore verde d’Italia, la Strada dell’olio extravergine DOP. Le passeggiate, organizzate in sinergia con l’associazione L’Olivo e la Ginestra, non sono semplici percorsi naturalistici, ma viaggi esperienziali tra colline ricoperte di ulivi, borghi in pietra e aziende agricole dove è possibile conoscere da vicino la qualità dei prodotti tipici umbri. Un calendario ricco di tappe e sapori La prima uscita è fissata per il pomeriggio del 5 aprile e si sviluppa su un percorso di circa sei chilometri tra le campagne di Giano dell’Umbria. Punto di interesse centrale sarà l’Abbazia di San Felice, un importante insediamento benedettino risalente al primo Medioevo, incorniciato da ulivi secolari e vegetazione mediterranea. Durante l’itinerario, non mancherà una tappa presso l’Azienda Agricadd-Oro, nota per la produzione di olio di alta qualità e per la presenza di un monumentale ulivo millenario nel borgo di Villa Macciano. Le uscite successive continueranno ogni settimana, ognuna in una località diversa: il 12 aprile a Trevi, dove si visiterà il Frantoio Gaudenzi, eccellenza riconosciuta nel panorama oleario; il 26 aprile sarà la volta di Perugia, tra le antiche pareti del Frantoio Batta e l’elegante Basilica di San Pietro, le cui origini si perdono nel X secolo. Il mese di maggio vedrà il tour spostarsi a Lugnano in Teverina (3 maggio), con una visita al centro Olea Mundi, che ospita una delle collezioni più ricche al mondo di cultivar di olivo, per poi fare tappa al Frantoio Suatoni di Amelia. Il 10 maggio, Montecchio ospiterà i partecipanti al Museo dell’Olio Bartolomei, sorto accanto a un antico frantoio perfettamente conservato. Il 17 maggio, ad Amelia, l’agriturismo Oliveto di Geltrude Contessa proporrà degustazioni di olio Rajo e DOP Umbria. Le ultime due date, il 24 e il 31 maggio, porteranno rispettivamente a Monterubiaglio, con la visita al frantoio Cecci e alla fornace storica, e a Foligno, presso l’Azienda Agricola Bartoli. Spiritualità e rievocazioni nella Pasqua umbra Parallelamente alle iniziative all’aperto, la Pasqua in Umbria si arricchisce di eventi spirituali e manifestazioni popolari che si snodano durante la Settimana Santa. Tra le celebrazioni più sentite c’è la processione del Cristo Morto ad Assisi, prevista per il Venerdì Santo, che vede le confraternite in abito tradizionale accompagnare le sacre statue dalla cattedrale di San Rufino alla basilica di San Francesco. Rievocazioni della Passione con quadri viventi animeranno anche Cascia, Norcia e Monteleone di Spoleto. Gualdo Tadino, invece, proporrà una rappresentazione articolata in 14 stazioni e oltre 200 interpreti. A Gubbio, una delle confraternite storiche della città guiderà la processione secondo un rituale che affonda le radici nel Duecento. Anche nella zona di Terni non mancheranno momenti intensi: Marmore offrirà una rievocazione scenica della Passione con la partecipazione di numerosi figuranti, mentre a Spello la Via Crucis sarà interpretata da opere d’arte create da artisti contemporanei. Città della Pieve, infine, sorprenderà con una rappresentazione teatrale della Resurrezione, allestita nei sotterranei di un antico palazzo storico. Sapori pasquali tra antichi forni e tradizioni familiari Durante il periodo pasquale, le cucine umbre si animano con profumi e ricette che vengono tramandate di generazione in generazione. Il Giovedì Santo, molte famiglie iniziano i preparativi della tipica torta al formaggio, a base di uova, farine e formaggi stagionati, cotta rigorosamente nel forno a legna. Questa delizia, insieme a salumi locali e uova sode, viene portata alla benedizione mattutina del giorno di Pasqua. Il pranzo festivo prosegue con primi piatti generosi come strangozzi o tagliatelle, spesso conditi con sughi di carne, mentre l’agnello arrosto è il protagonista indiscusso del secondo. Tra i dolci, spicca la ciaramicola, soffice e colorata grazie all’alchermes, amata soprattutto nel perugino. In altre zone come la Valnerina, Orvieto o il Trasimeno, si prepara la versione dolce della torta pasquale, arricchita con spezie e frutta candita. L’Umbria, insomma, offre un intreccio unico di paesaggi, cultura enogastronomica e spiritualità che rende ogni angolo della regione perfetto per una Pasqua diversa, ricca di emozioni e sapori autentici. Fonte https://www.gaeta.it/passeggiate-nella-natura-dellumbria-tornano-gli-eventi-di-gastronomia-e-cultura

Esplorando la Biodiversità nel Bosco di San Francesco

Domenica 6 aprile 2025, il suggestivo Bosco di San Francesco si trasformerà in un laboratorio a cielo aperto, dove natura, sapere e memoria si intrecciano per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva all’insegna della biodiversità e del benessere. Una giornata unica, pensata per riscoprire la connessione profonda tra l’uomo e il mondo vegetale, nel contesto affascinante del complesso benedettino di Santa Croce. Passeggiate, incontri e racconti tra le piante del bosco Il programma si snoda tra sentieri profumati, lezioni all’aperto e incursioni nella cultura botanica di epoche passate. Guidati da studiosi, ricercatori e appassionati del settore, i partecipanti avranno la possibilità di conoscere da vicino le numerose specie spontanee che abitano questo angolo incontaminato dell’Umbria. Un mattino tra natura e antichi saperi La giornata prende il via alle ore 10:00 con una camminata guidata da due voci d’eccezione: il Prof. Aldo Ranfa e la Dr.ssa Chiara Proietti, che condurranno i partecipanti alla scoperta di piante selvatiche, illustrandone gli effetti benefici e i potenziali pericoli. Un’occasione preziosa per imparare a distinguere ciò che la natura offre spontaneamente. A seguire, alle 12:00, l’incontro con il Dott. Marco Sarandrea accompagnerà i presenti in un viaggio nel tempo, tra erbe medicinali e rimedi monastici. Nella quiete della chiesa di Santa Croce, si parlerà di pozioni curative e sostanze velenose, di medicina antica e della sapienza conservata nei monasteri medievali. Pomeriggio tra erboristeria e medicina al femminile Nel pomeriggio, l’attenzione si sposta sul ruolo delle donne nella trasmissione del sapere naturale. Alle 15:00, l’erborista Ira Archilei condurrà un affascinante incontro dedicato alla figura femminile nella storia dell’erboristeria. Dalle guaritrici alle levatrici, si racconterà di come le donne abbiano custodito e tramandato conoscenze legate alla salute, al corpo e alla spiritualità. Infine, alle 16:30, la medievista Monica Lupparelli guiderà una passeggiata tematica che condurrà i partecipanti tra gli antichi “spedali” medievali, dove le erbe erano protagoniste indiscusse delle pratiche di cura. Sarà l’occasione per approfondire il funzionamento delle strutture sanitarie gestite da donne nel Medioevo e per scoprire quali piante fossero realmente utilizzate. Dettagli e informazioni utili Tutte le attività si svolgeranno nei dintorni e all’interno del complesso benedettino di Santa Croce, con ritrovo in loco prima di ogni appuntamento. La partecipazione è soggetta a prenotazione, e si segnala che le attività mattutine sono già al completo; restano posti disponibili solo per il pomeriggio, contattando il numero 075 813157. Orario dell’evento: dalle 10:00 alle 18:30 Biglietti: Contatti:📞 Tel: 075 813157📧 Email: faiboscoassisi@fondoambiente.it Come raggiungere il sito:Chi arriva in auto può seguire la E45 Cesena-Orte fino all’uscita Ospedalicchio Sud, proseguire verso Assisi sulla SS147, quindi seguire le indicazioni per via San Vittorino. Per facilitare l’arrivo, sul navigatore è consigliato impostare la destinazione “Parcheggio di Santa Croce”. FONTE : https://fondoambiente.it/eventi/herbatica-storie-di-erbe-e-di-boschi?_gl=1*18vvcm9*_up*MQ..*_gs*MQ..&gclid=Cj0KCQjw782_BhDjARIsABTv_JC_GcBJJtQ2hIDb4VTuQYnBrSGZpA93_-cpiRE7KodKhzMzCwEOxgcaAgzIEALw_wcB

A Spoleto il Trebbiano Spoletino torna protagonista

A Spoleto, il vino diventa racconto di terra, mani e passione. Domenica 13 aprile, nella suggestiva cornice del Ganzo (piazza Garibaldi, 31), va in scena Supertrebbiano, un evento che più che una semplice fiera mercato è una dichiarazione d’amore per il Trebbiano Spoletino e per chi lo coltiva nel rispetto delle radici. Dalle 10:30 alle 19:00, quindici cantine umbre si danno appuntamento per una giornata tutta dedicata a questo vitigno simbolo del territorio. L’iniziativa, ideata dall’associazione Super con il sostegno del Comune di Spoleto, vuole riportare al centro il lavoro del vignaiolo artigianale, quello che ancora oggi coltiva e vinifica senza scorciatoie industriali. Ogni produttore presenterà il suo Trebbiano nella forma che meglio lo rappresenta: bianco, orange, frizzante, ancestrale. L’unico requisito? Che sia in purezza e frutto di pratiche agricole rispettose della terra, non invasive e il più possibile naturali. Un progetto che racconta l’Umbria contadina Supertrebbiano nasce con una visione chiara: mostrare l’anima autentica dell’Umbria, quella lontana dai riflettori dei grandi eventi, ma viva ogni giorno nei filari, nei gesti antichi, nella dedizione silenziosa dei piccoli produttori. “Vogliamo accendere un faro su un’Umbria fatta di qualità, di lavoro vero e di vini che parlano di persone prima ancora che di aziende”, spiegano gli organizzatori, Bufalini e Montioni. “Il nostro intento è valorizzare il territorio raccontandolo attraverso il vino, che diventa il filo conduttore delle nostre future iniziative”. Un weekend tra vino, storie e sapori Le celebrazioni cominciano in realtà già venerdì 11 aprile, quando alle 20:00 il ristorante del Mercato (in piazza del Mercato, 29) ospiterà una serata speciale: una verticale del “Misluli”, uno dei vini di punta della cantina Ninni. Saranno degustate le annate dal 2019 al 2023, accompagnate da un menù pensato ad hoc. A guidare la serata ci saranno il produttore Gianluca Piernera e il sommelier Marco Barbatelli, fondatore del Club dei Piaceri. Poi, il giorno clou: sabato 13 aprile, tra banchi di assaggio, prodotti tipici, podcast, incontri e letture, si respirerà a pieni polmoni il profumo di un’Umbria autentica, raccontata dai suoi vini e dai suoi artigiani. I protagonisti: 15 cantine, 15 storie da scoprire Dal Montefalco al Todi, da Spoleto a Foligno, ogni cantina porterà con sé un pezzo del proprio mondo. Tra i nomi presenti: Raina, Rilò, I Fenicotteri, Viticoltori Anonimi, Ninni, Collecapretta, Dentici, Fongoli, La Fonte, Cantina dei Conti, Alma Raminga, Iacopo Paolucci, Villa Mongalli, Terre di San Felice e Belei. Una mappa del gusto che percorre l’Umbria in lungo e in largo, offrendo al pubblico un viaggio sensoriale tra tradizione e sperimentazione. Supertrebbiano è solo l’inizio Quella di Spoleto sarà la prima tappa di un percorso più ampio. Gli organizzatori annunciano infatti la nascita di un’intera serie di fiere mercato targate “Super”, tutte dedicate al vino come chiave di lettura del territorio. Ogni appuntamento sarà l’occasione per scoprire nuovi vitigni, nuove storie, nuovi volti. Perché dietro ogni calice c’è sempre molto più di ciò che si beve. FONTE: https://www.virtuquotidiane.it/eventi-fiere-ed-appuntamenti/supertrebbiano-in-umbria-la-fiera-mercato-per-celebrare-i-vignaioli-come-una-volta.html

Consigli per un Weekend Indimenticabile

L’Umbria, con i suoi paesaggi mozzafiato e la ricca storia culturale, è il luogo ideale per trascorrere un weekend primaverile all’insegna del relax e della scoperta. Con città storiche, borghi medievali e una natura rigogliosa, ecco alcuni consigli per vivere al meglio la tua breve fuga umbra. 1. Assapora la Bellezza di Perugia e Assisi Inizia il tuo viaggio visitando Perugia, città rinomata per i suoi tesori artistici e architettonici. Passeggia per il centro storico, percorri Corso Vannucci e fai tappa alla Fontana Maggiore. Prosegui verso Assisi, dove l’atmosfera serena dei suoi vicoli ti avvolgerà. Visita la Basilica di San Francesco, un capolavoro dell’arte gotica, e percorri il suggestivo Sentiero Francescano. 2. Esplora i Borghi Medievali L’Umbria è punteggiata da borghi medievali che sembrano usciti da una fiaba. Visita Spello, con le sue strette vie fiorite, e Gubbio, dominata dal Monte Ingino e famosa per la Festa dei Ceri. Non perdere Montefalco, la “Terrazza dell’Umbria”, rinomata per il Sagrantino e le sue mura medievali. 3. Gusta la Cucina Umbra La gastronomia umbra è un tripudio di sapori autentici. Assapora la pasta al tartufo di Norcia, i salumi prelibati e i formaggi pecorini. Fermati in una trattoria locale per un pranzo con vista panoramica sulle colline umbre e delizia il palato con il dolce tipico, il Torcolo di San Costanzo. 4. Immersi nella Natura Umbra Primavera è il momento perfetto per esplorare la natura umbra. Percorri i sentieri del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, ammira le cascate delle Marmore e rilassati lungo le sponde del Lago Trasimeno. Goditi un picnic tra uliveti e vigneti, respirando l’aria fresca e profumata dei campi. 5. Eventi e Manifestazioni Verifica gli eventi locali durante il tuo soggiorno. Potresti imbatterti in sagre gastronomiche, concerti all’aperto o festival culturali che rendono l’Umbria un luogo vibrante anche in primavera. Con questi consigli, sei pronto per un weekend indimenticabile in Umbria. Scopri la sua bellezza, gustando la sua cucina e immergendoti nella sua cultura millenaria. L’Umbria ti accoglie con il suo fascino senza tempo, pronto a farti innamorare a ogni passo. Buon viaggio!

Incastonata tra le verdi colline umbre

Trevi, incastonata tra le verdi colline umbre, è una gemma che brilla nel cuore della regione. Conosciuta per la sua storia millenaria e il paesaggio mozzafiato, Trevi attira visitatori con la sua atmosfera tranquilla e i suoi tesori culturali. Trevi, situata nella provincia di Perugia, è celebre per essere uno dei borghi più belli d’Italia. Fondata dagli Umbri nell’antichità, Trevi ha visto il passaggio di varie civiltà, contribuendo a plasmare la sua ricca eredità storica. Attrazioni e Punti di Interesse Il cuore di Trevi è la sua piazza principale, dominata dalla maestosa Chiesa di San Francesco. Questo capolavoro di architettura sacra ospita pregevoli opere d’arte e affreschi che raccontano la storia della città. Per chi ama l’arte e la storia, il Museo Civico rappresenta una tappa imprescindibile. Qui è possibile ammirare reperti archeologici, dipinti e manufatti che testimoniano il passato glorioso di Trevi. Culinary Delights La cucina di Trevi riflette la tradizione umbra, con piatti rustici e sapori intensi. Tra i piatti più rinomati vi è l’olio extravergine d’oliva, prodotto localmente e apprezzato per il suo sapore unico. I ristoranti del centro offrono piatti tipici come la strangozzi al tartufo e il cinghiale in umido, accompagnati dai rinomati vini della regione. Eventi e Tradizioni Trevi è viva tutto l’anno con eventi che celebrano la cultura e le tradizioni locali. Tra i più significativi c’è la Sagra dell’Oliva, dedicata alla raccolta delle olive e alla produzione dell’olio extravergine, un evento che unisce comunità e visitatori in festa. Trevi in Umbria è una destinazione che incanta e sorprende con la sua bellezza naturale e il patrimonio culturale. Perfetta per chi cerca pace e autenticità, Trevi accoglie ogni visitatore con il calore umbro e la sua ospitalità unica.

La Festa dei Ceri di Gubbio

Nel cuore dell’Umbria, ogni anno il 15 maggio, la città di Gubbio si anima con una delle manifestazioni più spettacolari e antiche d’Italia: la Festa dei Ceri. Questo evento secolare, che unisce fede, folklore e spirito di appartenenza, è profondamente radicato nella cultura locale e rappresenta una delle celebrazioni più sentite dagli eugubini. Origini e Significato della Festa Le radici della Festa dei Ceri risalgono a epoche lontane e si intrecciano con la storia di Gubbio. Si ritiene che l’evento abbia origini medievali, legate alla figura di Sant’Ubaldo, vescovo e patrono della città, vissuto nel XII secolo. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1160, la devozione popolare diede vita a una celebrazione in suo onore, che nei secoli si è trasformata in un rito collettivo capace di coinvolgere l’intera comunità. Alcuni studiosi ipotizzano che la festa possa avere radici ancora più antiche, riconducibili a riti pagani di ringraziamento per l’arrivo della primavera e la fertilità della terra. Con il tempo, il significato originario si è fuso con la tradizione cristiana, dando vita a una manifestazione unica nel suo genere. I Protagonisti: I Ceri e i Ceraioli Il simbolo della festa sono i tre grandi ceri di legno, che svettano imponenti sulle spalle dei portatori. Ogni cero è dedicato a un santo protettore: I ceri, pesanti oltre 300 kg e alti circa 7-8 metri, vengono trasportati a spalla dai ceraioli, uomini devoti e fieri, divisi in squadre che si alternano lungo il percorso. Il trasporto avviene di corsa attraverso le stradine del centro storico, fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, sulla sommità del Monte Ingino. Il Momento Clou: La Corsa dei Ceri Il culmine della festa è la Corsa dei Ceri, una sfida intensa e adrenalinica che si svolge nel pomeriggio del 15 maggio. Dopo la suggestiva “alzata” in Piazza Grande, i tre ceri vengono trasportati per le vie della città in un percorso che alterna salite ripide e curve strette, tra il tifo travolgente della folla. Anche se non si tratta di una vera e propria gara con un vincitore, l’ordine di arrivo è sempre lo stesso: il cero di Sant’Ubaldo precede quello di San Giorgio, seguito da quello di Sant’Antonio. La corsa è un momento di grande emozione, in cui si mescolano forza, resistenza e un senso di appartenenza che unisce gli eugubini da generazioni. Un’Atmosfera Unica tra Tradizione e Folklore La Festa dei Ceri non è solo la corsa: nei giorni precedenti e durante l’evento, la città di Gubbio si riempie di colori, suoni e profumi tipici della festa. Le strade si tingono di giallo, blu e nero, i colori delle tre squadre che portano i ceri, mentre sfilate in costume, rievocazioni storiche e canti popolari animano l’atmosfera. Non mancano momenti di convivialità, con stand gastronomici e trattorie che offrono piatti tipici della tradizione umbra, come la crescia farcita con salumi locali e il celebre tartufo, uno dei prodotti più pregiati della zona. Un Patrimonio Culturale da Tutelare Nel 1973, la Festa dei Ceri è stata dichiarata festa nazionale della Repubblica Italiana, a testimonianza della sua importanza storica e culturale. Inoltre, è considerata un simbolo dell’identità eugubina e viene tramandata con orgoglio di generazione in generazione. Partecipare alla Festa dei Ceri significa immergersi in un’esperienza autentica, fatta di emozioni, tradizioni e un profondo legame con la storia. Per chi visita Gubbio a maggio, assistere a questo evento è un’occasione unica per scoprire l’anima più vera della città e lasciarsi coinvolgere dal suo spirito vibrante.