L’Umbria a novembre non è stata solo enogastronomia e politica, ma anche un fervente centro culturale. Un evento di rilievo si è tenuto nel cuore di Perugia, all’interno del magnifico complesso di San Domenico, che ospita il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria (MANU). Qui, la sera di domenica 3 novembre 2024, alle ore 17:00, si è svolto un significativo “Weekend Musicale”.
Questo evento, promosso nell’ambito delle iniziative culturali dei Musei Nazionali di Perugia, ha offerto un concerto di musica classica e da camera. Non si è trattato di un concerto di artisti già affermati, ma di una vetrina per i partecipanti ai corsi di perfezionamento in pianoforte, violino, viola, violoncello, musica da camera e duo pianistico. L’iniziativa ha avuto un duplice scopo: dare spazio ai giovani talenti formati sul territorio e animare il museo con eventi serali che ne esaltassero l’acustica e l’atmosfera.
Il concerto si è tenuto nel suggestivo Chiostro del Convento di San Domenico, oppure, in caso di maltempo, in una delle sale interne del Museo, come la Sala dell’Ipogeo dei Volumni, anche se la preferenza è andata all’ambiente più raccolto del Chiostro. L’orario pomeridano avanzato ha permesso al pubblico di combinare la visita alle collezioni archeologiche – come la celebre Tomba della famiglia Cai Cutu ricostruita nel chiostro – con l’ascolto musicale.
Il programma della serata ha incluso l’esecuzione di brani di compositori classici e romantici, scelti appositamente per valorizzare le diverse formazioni strumentali. L’ingresso all’evento, sebbene richiedesse la prenotazione, è stato concepito per essere accessibile, spesso a una tariffa simbolica o, in alcuni casi specifici, gratuito per i giovani, come i bambini fino ai 7 anni.
Questo appuntamento ha sottolineato l’impegno delle istituzioni umbre, in questo caso dei Musei Nazionali di Perugia, nel promuovere l’intersezione tra patrimonio storico-artistico e musica. L’evento ha offerto ai cittadini e ai turisti un’opportunità unica per vivere la cultura in una chiave meno convenzionale, trasformando uno spazio museale in un vibrante palcoscenico per le nuove generazioni di musicisti. Il successo dell’iniziativa ha confermato la sua utilità nel vivacizzare l’offerta culturale invernale e nell’attrarre un pubblico eterogeneo.









