Il 15 maggio 2025, Gubbio si prepara a vivere un’esplosione di fede, orgoglio e identità collettiva con l’attesissima Festa dei Ceri, l’evento che ogni anno trasforma il borgo medievale in un vortice di emozioni. Non si tratta di una semplice rievocazione storica, ma di un vero e proprio rito laico-religioso, tramandato da secoli e ancora oggi vissuto con intensità straordinaria da tutta la comunità.
La giornata inizia quando la città è ancora avvolta dalla luce dell’alba. I rintocchi solenni del Campanone annunciano l’inizio delle cerimonie, mentre le strade del centro si popolano rapidamente di eugubini in abiti tradizionali, turisti curiosi e devoti venuti da ogni angolo della regione. L’atmosfera è densa di attesa, ma anche di rispetto per un appuntamento che affonda le radici nella devozione popolare e nella memoria condivisa.
Al centro della festa ci sono loro: i Ceri, tre monumentali strutture in legno che superano i cinque metri di altezza e che pesano oltre tre quintali ciascuna. Ogni Cero è dedicato a un santo: Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio, San Giorgio e Sant’Antonio Abate. Vengono issati con grande maestria nella splendida Piazza Grande, tra applausi, cori e lacrime di commozione, in un gesto che è insieme sfida fisica e atto spirituale.
Nel pomeriggio, il momento più atteso: la Corsa dei Ceri. I portatori, detti ceraioli, si lanciano lungo un tracciato che attraversa il cuore della città e sale fino alla Basilica di Sant’Ubaldo, arroccata sul Monte Ingino. Il ritmo è frenetico, i passaggi stretti, le salite estenuanti. Ma nessuno compete per arrivare primo: la corsa è simbolo di dedizione, appartenenza e orgoglio collettivo. Nessun vincitore, se non la tradizione stessa.
Tutto si svolge sotto l’attenta supervisione dell’Università dei Muratori, Scalpellini ed Arti Congeneri, custode del cerimoniale e garante della trasmissione autentica di ogni gesto, canto o movimento legato alla festa. Il loro impegno silenzioso ma fondamentale assicura che ogni dettaglio resti fedele alla storia.
Le strade si tingono di colori antichi, i balconi si riempiono di drappi, le famiglie si riuniscono come fosse Natale. È un giorno che unisce, che rafforza legami e che ogni eugubino aspetta per un anno intero. E chi ha la fortuna di assistere, anche solo una volta, alla Festa dei Ceri, difficilmente potrà dimenticarne l’energia travolgente e l’autenticità profonda.